La disinformazione online è al centro dei più recenti dibattiti a livello nazionale, europeo ed internazionale poiché riguarda tutti i paesi che fruiscono di informazioni veicolate dalla Rete.
La questione è tornata alla ribalta soprattutto dopo gli episodi recenti che hanno interessato gli Stati Uniti ed i suoi rapporti con la Russia, con la relativa diffusione di campagne internet e siti faziosi attraverso i quali si è cercato di influenzare politica e società. Queste hanno effetti veramente distorsivi soprattutto in ambito politico poiché è proprio in tale contesto, specialmente in vista di elezioni, che riescono ad attecchire con maggiore propensione. Le “fake news”, le informazioni veicolate tramite i social network anche durante le campagne elettorali e referendarie, e le tecniche di disinformazione messe in atto attraverso le piattaforme digitali, si stanno allargando a macchia d’olio.
L'Italia non fa eccezione ed a prenderne atto è AGCOM che la scorsa settimana ha annunciato la formazione di un tavolo tecnico nell’intento di porre un freno al problema.
Il “Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali” istituito da AGCOM, si propone l’obiettivo di incentivare l'autoregolamentazione delle singole piattaforme digitali, degli editori e delle aziende che veicolano contenuti audiovisivi online, e di individuare pratiche condivise che possano aiutare ad arginare e combattere il fenomeno.
È aperto al contributo di esperti del mondo accademico e della ricerca scientifica per trattare di disinformazione online anche nel settore alimentare, sui temi sanitari e sul gioco d’azzardo, che saranno oggetto di appositi tavoli tematici.
“Tali rapporti di collaborazione dovrebbero confluire in codici di condotta condivisi dalle parti in causa, per rilevare, contrassegnare e contrastare strategie di disinformazione alimentate da account falsi o inesistenti e legate a flussi economici, anche esteri, associati all’ inserzionismo online”, ha dichiarato AGICOM.
Le posizioni di Facebook, Google e Feig aderenti all’iniziativa
Facebook, considerando prioritaria la lotta contro la disinformazione, che dilaga soprattutto durante le elezioni politiche, ritiene che l’istituzione del tavolo tecnico voluto da Agicom, potrà contribuire a rafforzare le procedure che consentono ai partiti politici e alle autorità competenti di segnalare rapidamente attività o contenuti in violazione della legge italiana o degli standard della comunità del social network. Rappresenterà inoltre una valida occasione per discutere di eventuali iniziative comuni al fine di sensibilizzare i cittadini italiani sul tema delle fake news. Tale iniziativa potrebbe affiancare quelle già adottate dal team di Facebook per bloccare la pubblicazione di post fuorvianti e la diffusione sul noto social network di siti illegali, blocco che ha colpito recentemente diverse piattaforme di gambling, oltre a siti finalizzati alla propaganda politica e al dating.
Google ha espresso la soddisfazione di fare parte del tavolo di lavoro sottolineando che la collaborazione tra industria e istituzioni rappresenta uno dei modi migliori per garantire agli utenti informazioni di qualità, come successo negli ultimi anni con un settore delicato come quello del gambling online. L’azienda ha ribadito l’impegno perpetrato negli ultimi mesi nell’adozione di strategie volte ad evitare la diffusione di contenuti offensivi o fuorvianti quali: miglioramento dei metodi di valutazione, aggiornamento degli algoritmi al fine di far emergere contenuti più autorevoli e adozione dell'etichetta fact check sia sul motore di ricerca sia su Google News per rendere riconoscibili gli articoli che si occupano di verificare i fatti di una notizia. “In una logica più ampia, attraverso la nostra Digital News Initiative (Dni), lavoriamo con le organizzazioni del mondo dell'editoria per portare innovazione nel mondo dell'informazione di qualità”, ha aggiunto. Tale strategia sinergica era stata già applicata con successo nel campo del gioco d’azzardo online, tramite l’oscuramento dai risultati dei motori di ricerca di siti illegali del circuito .com e bloccando diversi blog con notizie poco attendibili sul settore.
Secondo Fieg l'informazione di qualità, basata sull'attività professionale di giornalisti ed editori rappresenta il primo argine contro la falsa informazione. “La raccolta, la verifica, la contestualizzazione e la diffusione delle notizie secondo le regole del giornalismo, con standard qualitativi elevati e certificati, rappresentano armi formidabili contro bufale e fake news”.