Nel mirino del decreto il poker online e il betting exchange, e tutti i giochi che prevedono interazione tra giocatori, con particolare riferimento alla pratica del chip dumping una delle forme di riciclaggio più frequenti nell’online.
Martedì 4 luglio è entrato in vigore il “Decreto legislativo del 25 maggio 2017, n.90 di attuazione della direttiva (UE) 2015/849 in materia di antiriciclaggio“, volta al contrasto al riciclaggio di denaro e alle truffe di poker e skill games online. In base alla direttiva i concessionari italiani di scommesse e di giochi a distanza saranno obbligati a controlli serrati con una verifica attenta dell’identità dei giocatori al fine di combattere i casi di collusione e di furti d’identità.
La Banca d’Italia, la CONSOB e l’IVASS sono le autorità preposte alla vigilanza e al controllo degli intermediari finanziari oltre che dei revisori legali. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze dovrà occuparsi delle politiche riferite alla prevenzione dell’utilizzo del sistema economico e finanziario per il riciclaggio di denaro per il finanziamento del terrorismo.
La direttiva esclude i giochi numerici e a totalizzatori, le lotterie e i concorsi pronostici su base sportiva e ippica.
Poker Room
Le poker rooms autorizzate dai Monopoli dovranno monitorare “lo stato dei conti di gioco ed in particolare quelli sospesi e quelli sui quali vi siano movimentazioni rilevanti”. Chi avrà il conto bannato potrebbe essere “attenzionato” dalle autorità (Guardia di Finanza in particolare) su segnalazione dei concessionari i quali, in caso di omissioni, rischiano pesanti multe (da 5mila a 30mila euro ed in caso di reiterazione le sanzioni saranno molto più salate).
Giocatori high roller
Se rispetteranno le regole, non avranno nulla da temere, saranno sottoposti solo a maggiori controlli. Si consiglia di conservare tutta la documentazione, anche quella sulle spese sostenute, al fine di provare i flussi di denaro gestiti in maniera legittima. Considerato il nuovo obbligo di segnalazione da parte dei concessionari alle autorità di ogni conto sospeso, saranno gli organi inquirenti preposti ad aver l’obbligo di aprire un fascicolo ed indagare. Verranno attenzionati tutti quegli account che presentano una “concentrazione anomala di vincite o perdite in un arco temporale limitato, specie se verificatesi su giochi in cui c’è interazione tra giocatori”. Nel mirino perciò ci saranno non solo multi-accounter, ma anche chi fa chip dumping e gestisce reti di poker bot.
Le eventuali indagini saranno destinate inoltre alla verifica della “tipologia di strumenti di ricarica utilizzati, la frequenza e le fasce orarie delle transazioni di ricarica del conto di gioco, l’individuazione di anomalie nell’utilizzo del conto di gioco per come desumibili dal rapporto tra depositi e prelievi”.
Agenzie scommesse
Anche per gli esercenti delle agenzie scommesse su rete fisica e gestori di sale VLT gli obblighi sul controllo dei giocatori saranno più serrati, in particolar modo: “gli obblighi di adeguata verifica della clientela e di conservazione dei dati”. Riciclare e compiere altre gravi infrazioni sarà sempre più difficile nel gioco online e non solo, grazie a questo decreto attuativo della quarta direttiva dell’Unione Europea.
Relaziona Annuale 2016 UIF
L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia della Banca d’Italia ha pubblicato una relazione annuale per il 2016. Nel documento si legge che “la UIF si è impegnata a facilitare l’adempimento del dovere di segnalazione al fine di assicurare supporto agli operatori e per diffondere la cultura dell’antiriciclaggio. Questo impegno ha trovato un riscontro positivo da parte dei gestori e nel corso degli anni è cresciuto il flusso delle segnalazioni”.
Nel 2016 il numero delle segnalazioni ha raggiunto 101.065 unità, 8 volte superiore a quello che è stato registrato alla costituzione dell’UIF 10 anni fa. All’incremento del numero di segnalazioni ha contribuito il protocollo garantendo l’anonimato dei segnalanti. Gli organi investigativi hanno sottoposto ad esame 140.000 segnalazioni durante il 2016. Quelle ancora in attesa di lavorazione sono pari a 4.700, in calo rispetto ai 35.000 unità del 2011. In alcuni casi sono stati confermati i sospetti.In riferimento all’antiriciclaggio, lo scorso anno è stato rilevato un aumento delle operazioni sospette del 22,3% su base annua. La tendenza crescente si è confermata anche nel primo trimestre del 2017.
Il documento riporta che “le segnalazioni degli operatori non finanziari sono state 2.584, in crescita rispetto alle 1.864 unità del 2015. Circa l’80%, ossia 2.050 segnalazioni, di queste sono state effettuate da gestori di scommesse e giochi a distanza, in aumento di circa il 40%. Sono state relative a diversi casi di comportamenti collusivi, cioè di gioco a danno di terzi partecipanti per effettuare trasferimenti di denaro. Un’altra pratica diffusa è quella del chip dumping - sempre una forma di collusione in cui un giocatore perde deliberatamente i chip a favore di un altro giocatore”