A breve partirà la gara per la gestione del Lotto. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha inviato, qualche giorno fa, il bando al Consiglio di Stato. Dal momento in cui quest'ultimo inizierà l’esame del documento, avrà 45 giorni per inviare eventuali osservazioni. Si ipotizza che il 15 settembre sarà la data di inizio esame del bando. Se ciò venisse confermato al massimo entro l'inizio di novembre la pratica dovrebbe essere a posto. Terminato questo iter, il bando dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che, entro la fine dell'anno, le società interessate alla gara potranno fare le proprie offerte.
Igt sfida Sisal
Al momento la lotta per ottenere la gestione del Lotto è tra Igt e Sisal. In palio c'è un mercato che ogni anno, porta una vendita annua di biglietti di circa 8 miliardi di euro.
Secondo il recente «Rapporto Italia 2023», stilato da Eurispes, il 21,3% della popolazione campione ha affermato di giocare regolarmente alle lotterie, sia online che offline, mentre l'85,7% ha dichiarato di aver tentato la fortuna almeno una volta con il «gratta e vinci». Durante l'indagine solo un italiano su 4 ha dichiarato di non aver mai giocato al Lotto o al Superenalotto, mentre poco più del 36% del campione ha affermato di non tentare mai la sorte alle lotterie, in generale. Nella categoria «lotterie» rientra anche la Lotteria Italia che ogni anno viene abbinata ad un format televisivo di successo (lo scorso anno ad Affari tuoi) con numeri record. Nel 2023 sono stati venduti oltre 6 milioni di biglietti.
Con queste prospettive non deve sorprendere se il bando per la gestione del Lotto faccia gola.
Igt gestisce il Lotto da oltre trent'anni grazie alla holding operativa IGT in Italia che ha stipulato protocolli d’intesa con gli attuali azionisti di Lottoitalia S.r.l., la joint venture responsabile della gestione della licenza del Lotto italiano. Secondo gli accordi stipulati, IGT continuerà a fungere da principale partner operativo per soddisfare i requisiti della nuova licenza del Lotto. Ciò significa che l'azienda manterrà la propria quota di partecipazione del 61,5% e Allwyn, Arianna 2001 e Novomatic Italia manterranno la quota rispettivamente del 32,5%, 4% e 2%.
Tuttavia, come detto, Sisal vuole inserirsi nella corsa.
Bando Lotto: Il Governo gongola
Quella della gestione del Lotto è una storia particolare. Da metà degli anni 90 e per vent'anni, il Lotto era stato gestito da Lottomatica su concessione dei Monopoli. Tuttavia, non era mai stata indetta una gara. Nel 2015, Igt-Gtech-Lottomatica, la multinazionale in mano per il 48,7% al gruppo De Agostini, aveva vinto la prima gara di assegnazione delle gestioni con un'offerta da 770 milioni di euro, in vista della scadenza della concessione l’anno seguente.
Quell'assegnazione scadrà a fine novembre 2025 , tuttavia, prima della sua scadenza e prima ancora che sia stata bandita la gara, il «regno» di Igt potrebbe subire un tracollo perché Sisal, la società che gestisce il Superenalotto, ha inviato una lettera al Mef e a Palazzo Chigi rendendo evidente il suo interesse ad aggiudicarsi il bando.
L'ingresso in gara di Sisal è tutto a vantaggio del Governo che, nel duello per l'assegnazione potrebbe strappare una cifra vicina al miliardo. Metà di tale cifra potrebbe essere già incassata nel 2024 e sostenere così la manovra finanziaria. A questo di aggiunge l'ipotesi di rimettere in discussione (al rialzo) l’aggio del 6% riconosciuto a Igt. Se così fosse, il gioco d'azzardo diventerebbe un asset contendibile tra più soggetti, aumentando di conseguenze i profitti dello Stato.
Un terzo incomodo oltre a Sisal e Igt
Tra Sisal e Igt alla fine potrebbe spuntare anche un terzo contendente. Da tempo si vocifera di un interessamento da parte della Française des Jeux. Si tratta dell'impresa che detiene il monopolio delle lotterie e delle scommesse sul territorio francese e sui territori d'oltremare. Fondata nel 1976 è detenuta per il 72% dal governo francese.
Inutile dire che l'inserimento di questa azienda rischierebbe di sparigliare le carte in tavola. C'è però un altro pericolo: quello di cedere un asset nazionale ai cugini d'Oltralpe. La questione rimane quindi spinosa.