Uno dei tanti temi discussi e in attesa di riforma, del complesso comparto del gioco pubblico, riguarda i PVR, Punti Vendita Ricariche, per cui già a primavera di quest’anno c’era stato un giro di vite da parte di ADM.
L’attuale Sottosegretario al MEF Federico Freni si è esposto proprio sui PVR in una recente intervista, premettendo trattarsi di un argomento molto delicato, causa di dibattito all’interno dell’industria del gioco e delle istituzioni.
I numeri però sono importanti: i concessionari di gioco online che fruiscono del canale distributivo dei PVR per l’attivazione di conti di gioco e per le ricariche degli stessi sono ben il 70%, mentre è il 30% delle ricariche totali che vengono effettuate passano proprio da questo canale.
Un mezzo dunque importante per l’intero comparto, che funge da pilastro per il tanto agognano modello di multicanalità promosso dalla maggior parte dei concessionari che operano tramite casino online ADM, per un rilancio del gioco terrestre e per la salvaguardia di migliaia di lavoratori che operano in questa specifica sezione del gioco pubblico.
Freni ha tenuto a sottolineare che i PVR sono un presidio di legalità e non di deve temere un favoreggiamento di fenomeni illegali. “Al contrario, le operazioni effettuate tramite i PVR sono operazioni tracciabili e fonte di presidio e informazione per la platea di giocatori”.
Questo non significa che il Sottosegretario con delega ai giochi non ritenga meritevole di monitoraggio questa tipologia di attività, potenzialmente soggetta a irregolarità, alla stregua di tutti i fenomeni che sviluppano una repentina ed esponenziale espansione.
Freni ha infatti esposto una serie di misure che potrebbero essere attuate a controllo di questo tipo di attività e per garantire il loro corretto ed efficace funzionamento.
Misure per rafforzare i PVR sia in termini di sicurezza che di efficacia
La base è una regolamentazione chiara, tallone d’Achille dell’intero comparto: rigorose indicazioni su cosa si possa e non si possa fare in questi punti vendita ricarica, completate da un monitoraggio che passi anche attraverso strumenti telematici e che offra informazioni all’ADM e ai concessionari stessi.
“Sicuramente, ritengo prioritario un primo e fondamentale intervento volto all’introduzione di tecniche mirate a garantirne l’identificazione e ad assicurarne il collegamento con i conti di gioco di cui hanno favorito l’apertura. Porre, poi, tale compito a carico dei Concessionari consentirebbe la previsione di report specifici mirati ad individuare comportamenti anomali ovvero a definire indicatori di rischio da utilizzare per una pianificazione di controlli sul territorio mirata e dunque più efficiente”.
Un'altra proposta di Freni è una definizione univoca del perimetro di attività dei PVR nel contesto delle tipologie di esercizio pubblico in cui sono consentiti, fermo restando che si tratta di un’attività accessoria a quella primaria dell’esercizio (che sia tabaccheria, edicola, etc.).
Venendo poi ai controlli, sarebbe opportuno un coinvolgimento dei concessionari di gioco, tramite informazioni a loro fornite dagli stessi esercizi che offrono il servizio di PVR, sui quali incombe inoltre l’obbligo di segnalazione di eventuali attività illegali.
Ciò detto, rimane la necessità di attendere la formazione del nuovo esecutivo e comprendere quale sarà il destino della Legge Delega messa a punto proprio da Freni, all’interno della quale era già prevista la revisione della normativa afferente ai PVR.