Il settore del gioco online continua la sua crescita incontrastata: stando alle ultime dai Monopoli, emerge una crescita perenne del settore online sulla scia di casinò games e slot machine online.
Il tutto è stato reso noto dalla pubblicazione del Libro Blu 2018. Il segmento online è passato da un valore di giocato di 17 miliardi del 2016, in un solo triennio, a 24,6 miliardi registrati nell'ultimo anno ancora in corsa. Il maggior impulso, come intuibile, è dato dai casinò games, con particolare spinta di slot machine online, il cui giocato è passato da 7,1 miliardi del 2016 agli oltre 12,8 miliardi dello scorso anno. A conferma di ciò e dell’appeal delle modalità di gioco citate, nella forma legale, sul pubblico continua un forte fascino. Vengono così confermate le scelte del legislatore circa la regolamentazione delle nuove forme di gioco per sottrarre quanti più giocatori al mercato dell’illecito, un business da 20 miliardi in Italia.
Con le giocate crescono anche le vincite, dal momento che nel 2018 le slot online hanno prodotto un incasso di oltre 12,3 miliardi nelle tasche degli italiani, contro i 6,8 miliardi del 2016. Mentre l’Erario ci ha guadagnato 183 milioni, cinque volte in più rispetto ai 132 milioni del 2016. Il tutto favorito da una serie di condizioni, come la crescita dei controlli nel segmento online, così come la consapevolezza dei giocatori e dell’aumento della legalità.
Nella sezione Libro Blu incentrata su “controlli e accertamenti” è emerso tutto ciò con evidente chiarezza. Per quel che concerne il reparto telematico, i dati del 2018 parlano di una quota di ben 1042 siti di gioco irregolari oscurati dall'amministrazione, contro i 207 dell’ormai lontano 2007 e i 580 di due anni fa. Un segno evidente che denuncia la forte proliferazione di siti illeciti, contro cui si sta scagliando la attività regolatrice del legislatore.
A dare evidenza della maggiore consapevolezza tuttavia è il numero dei tentativi di accesso a tali siti illeciti registrati da AdM: nel 2018 sono stati "soltanto" circa 269 milioni, contro gli oltre 2,5 miliardi del 2009 e degli oltre 360 milioni del 2017.