L’indagine svolta dal CNR sul gioco in Italia ha portato alla luce dati allarmanti sulla ludopatia. Il 14,6% dei giocatori a rischio dipendenza, mentre cresce a macchia d'olio la popolarità del gioco d'azzardo tra i giovani con età compresa tra i 14 e i 17 anni. Intanto, il Codacons diffida Virginia Raggi, neo sindaco di Roma.
I risultati della ricerca, presentati nel corso della riunione presidiata dall'Osservatorio contro la ludopatia e il Codacons, rappresentano un campanello d’allarme per il nostro paese e dovrebbero essere considerati quale oggetto di riflessione dal Governo in primis e dalle amministrazioni locali di tutta la penisola.
17 milioni sono le persone che almeno una volta nella vita hanno tentato la fortuna al gioco. In testa alle preferenze della maggior parte di queste troviamo Lotto istantaneo e Gratta e Vinci. Diverse centinaia di migliaia sono i giocatori problematici e quelli a rischio dipendenza rappresentano il 14,6% di questo campione.
Secondo l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, la percentuale dei giocatori problematici è cresciuta negli ultimi anni. La possibilità di accedere ai giochi in rete, secondo i responsabili del team, ha contribuito in maniera determinate a questa escalation. I dati pubblicati nella giornata odierna confermano il trend positivo dell'online e la crescita cospicua della spesa nei casinò games nel primo semestre dell’anno. Le giocate al netto delle vincite hanno raggiunto la soglia dei 208,9 milioni di euro, un dato in crescita del 36% rispetto ai 153,6 milioni di euro del periodo gennaio-giugno 2015. Tale crescita è stato sostenuta da una spesa cresciuta costantemente di oltre il 30% nei sei mesi di riferimento, con l'acme raggiunto lo scorso mese gennaio (37,4 milioni di euro, il +44%), seguito dal fatturato di giugno: nel mese appena trascorso la spesa ha sfiorato i 34 milioni di euro, il +37% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Il dato più preoccupante, sempre secondo gli specialisti del CNR, è quello riferito alla popolazione giovanile: la fascia compresa tra i 15 e i 17 anni, il 41% dei maschi e il 30% delle femmine, gioca d’azzardo. Le scommesse sportive, effettuate principalmente dai dispositivi mobile, sono le più gettonate tra i più giovani.
L'appello del Codacons al sindaco di Roma
Carlo Rienzi, presidente di Codacons, associazione impegnata nella lotta al gioco d’azzardo patologico nella nostra penisola, accusa di lassismo il governo e le politiche da questo adottate sulle sale da gioco, lanciando un appello affinché trovi soluzioni più idonee e efficaci per porre uno stop a questa situazione.
L’associazione si farà carico dell’invio di una diffida al neo-sindaco di Roma al fine di regolamentare le sale slot presenti sul territorio della capitale.
“Fino ad oggi si sono moltiplicate in modo selvaggio e senza alcuna regola con il solo permesso della Questura e con l’avallo dei sindaci l’hanno preceduta e che hanno sempre sostenuto di avere alcuna competenza in merito”, ha affermato Rienzi.
Contenzioso slot nei bar e tabacchi
Intanto il contenzioso sull’argomento slot e la loro presenza nei bar e tabacchi, come misura per la lotta alla ludopatia, attira pareri contrastanti. La proposta, partita dal sottosegretario con delega ai giochi Pier Paolo Baretta, si scontra in particolare con quanto sostenuto da Pier Paolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera oggi in Difesa. “L’idea di agire logisticamente nel contenimento del fenomeno ludopatia cozza contro l’accessibilità al gioco attraverso il web e l’informatica che è oggi assolutamente delocalizzato”.
E aggiunge: “Credo che pensare che il fenomeno si possa gestire con le distanze dalle scuole o dai luoghi di culto o dagli esercizi commerciali maggiormente frequentati come i bar e i tabacchi non sia coerente con l’obiettivo di limitare il gioco d’azzardo e tutto ciò che a volte consegue, come la criminalità organizzata. Quello di cui probabilmente dovremmo preoccuparci di più è il gioco on line. L’equilibrio tra sostenibilità del gioco e rischio dell’illegalità è estremamente sottile e precario”.