La ricerca del CNR fotografa la situazione del gioco d’azzardo in Italia durante il lockdown
Il tema del gioco, "come gli italiani hanno tentato di sbancare durante il lockdown", è stato al centro di uno studio condotto dal CNR-IFC, il Consiglio Nazionale di Ricerche. Il tutto è stato voluto anche dall’Anci, da alcune Regioni e da esponenti delle istituzioni coinvolti nel monitoraggio e nella prevenzione dei rischi correlati al gioco. La ricerca è stata condotta tramite un questionario online, coinvolgente circa 3971 persone in sei settimane, nel periodo compreso tra aprile e maggio.
Il primo dato che è emerso, chiarissimo, è quello relativo alla generale diminuzione del gioco fisico: il 35% dei giocatori ha ridotto le puntate, il 23% ha smesso direttamente. Un intervistato su tre, al contrario, ha sottolineato come abbia cominciato a puntare online. Situazione prevedibile, resa finanche necessaria a seguito di tutte le decisioni prese dal Governo che hanno portato, fin da subito, alla chiusura dei luoghi del gioco fisico, ritenuti potenziali posti di assembramento e dunque autentici focolai. La chiusura ha dapprima riguardato i comuni della zona rossa, tra Lombardia ed Emilia-Romagna, e poi tutte le sale sul territorio nazionale a seguito del DPCM che ha reso tutta Italia zona protetta e a rischio. Nonostante ciò è rimasto qualche fedelissimo, al gioco fisico: il 13% del campione intervistato è rimasto a giocare anche in isolamento, mentre un corposo 10% ha cominciato a scegliere il canale online.
Chi ha giocato in luoghi fisici in periodo di pandemia
Secondo Sabrina Molinaro, guida del progetto, gli appassionati di gioco sono passati al canale online solo in minima parte, il che porta ad una conclusione evidente: esistono due pubblici diversi, per il gioco fisico e per il gioco via web. Ciò è confermato dal 26,6% del campione, che rappresenta quella porzione di pubblico che non ha cambiato abitudini. Chi, invece, ha giocato in luoghi in periodo di pandemia, ha scelto Gratta&Vinci nel 72,5% dei casi, e subito dopo Lotto e SuperEnalotto, nonostante dal 22 marzo al 3 maggio, per decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, i concorsi a vincita non erano attivi. Significa che una importante maggioranza è uscita di casa da una fino a tre volte al mese per giocare, circa il 40% lo ha fatto una o più volte a settimana e l’8,5% quotidianamente. Sono stati spesi non oltre i dieci euro durante tutto il periodo di lockdown, mentre il 26% ha speso tra gli 11 e i 200 euro, il 2,6% tra i 200 e i 500, il 3,9% ancora si è spinto oltre. Del totale dei giocatori, il 55,3% ammette di aver perso.
Dalla ricerca è emerso che le stime epidemiologiche sul gioco d’azzardo in Italia indicano che la metà della popolazione adulta gioca per soldi, mentre il gioco problematico è aumentato in particolare tra i giovani adulti. Durante il lockdown l’ADM ha sostanzialmente riscontrato una forte contrazione della raccolta dal comparto, complice uno storico momento di crisi. Da cui, si sa, potrebbe scaturire un aumento di numeri per il gioco d’azzardo, con persone pronte a rifugiarvisi sotto la tentazione di facili guadagni.
Il Questionario GAP #iorestoacasa
La stessa Molinaro ha annunciato l’introduzione di un nuovo strumento per rilevare eventuali aumenti in questo periodo: il già citato questionario online GAP #iorestoacasa. Dal questionario è emerso che il 3,6% dei rispondenti ha giocato on-site principalmente presso i tabaccai, mentre il 3,7% online. Lo studio ha raggiunto il 13,3% dei giocatori dell’ultimo anno e il 27,6% di chi ha invece giocato in periodo Coronavirus. La problematicità, secondo i dati, si attesta attorno al 3%.
I dati relativi al Gioco Online
Dal fronte del gioco online il 33,8% ha aumentato le occasioni di gioco e l’11,3% è la percentuale di gente che ha cominciato proprio durante il lockdown. Tra i giochi grande risalto al poker, alle slot machine e le scommesse online. Online la frequenza di gioco è maggiore: il 30,5% ha giocato più volte in un giorno e quindi a settimana, il 39,9% almeno quattro volte in un mese. Del campione il 14,6% ha speso oltre i 500 euro, l’11% tra i 200 e i 500 euro. Il 56,8% ammette di essere in perdita. I giocatori online, nel 62,6% dei casi, è di genere maschile (età media tra i 45 e i 54 anni).