Sospese attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Speranze nel decreto Ristoro
Il mondo del gioco subisce ancora una volta una battuta d’arresto. Ricordiamo il Decreto dignità, che di fatto vietava qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi e scommesse con vincite e premi in denaro.
Ora, però, con l’emergenza sanitaria in pieno corso e una seconda ondata da gestire, il governo ha scelto di adottare ulteriori provvedimenti e restrizioni che coinvolgono diversi settori, tra cui quello del gioco pubblico.
Il testo definitivo è giunto dopo la riunione tra Conte, i capidelegazione della maggioranza, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e i ministri Boccia, Gualtieri e Patuanelli. È entrato formalmente in rigore oggi, 6 novembre, e vi resterà fino al 3 dicembre. In Italia sono previste restrizioni differenziate da regione a regione in base alla fascia di rischio contagio.
Le restrizioni saranno dunque diverse in base alla fascia attribuita a ciascuna regione. La suddivisione prevede una fascia gialla, nella quale si applicano restrizioni generali di carattere nazionale, una arancione, considerata a rischio alto, con misure restrittive aggiuntive e infine una fascia rossa, quella cosiddetta a grave rischio, per la quale sarà predisposto un lockdown anche se con provvedimenti un po’ meno stringenti rispetto a quello della scorsa primavera.
Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia e Calabria sono state inserite nella zona rossa; Puglia e Sicilia inserite nella zona arancione; tutte le altre zona gialla.
Stop anche alle attività di negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio, sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di beni alimentari. Chiusura di attività di bar e ristorazione (con asporto consentito fino alle 22), e smart working a massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato.
Per quanto riguarda il settore del gioco pubblico, si legge precisamente: “Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente”. Ovviamente le misure sul gioco pubblico, confermate anche nel nuovo Dpcm, si intendono valide per tutto il territorio nazionale senza distinzioni.
Ora, quindi, per gli operatori del settore si apre l'attesa del nuovo Decreto Ristoro, dal valore di circa 1,5 miliardi di euro, che secondo le indicazioni del ministero dell'Economia dovrebbe includere anche le categorie rimaste fuori. Si è garantito per le sale dedicate un contributo a fondo perduto del 200 percento – come le imprese di gestione degli apparecchi a moneta metallica, oggetto di ripetuti appelli da parte delle rappresentanze del comparto.
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