Il Decreto Dignità, almeno nelle intenzioni, sancisce la fine della pubblicità sull'azzardo. Ma oggi perché si vedono ancora spot in tv, su radio e giornali?
Francesco Silvestri, Deputato del MoVimento Cinque Stelle ha parlato del Decreto Dignità e del divieto pubblicitario: “Abbiamo dovuto rispettare i contratti esistenti - ha sottolineato il deputato - e il termine ultimo è il 10 agosto 2019. Da quel momento in poi non ci sarà mai più pubblicità su nessun mezzo di comunicazione”.
Il Decreto Dignità (ddl n.87 del 2018, poi legge dal 9 agosto, n.96) ha visto l’introduzione di un divieto assoluto di pubblicità per giochi e scommesse, finanche per sponsorizzazioni e cosiddetta pubblicità indiretta. L’articolo 9, uno dei principali e il principalmente discusso, riguarda il divieto totale ed assoluto di ogni forma di pubblicità relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro al di là del mezzo utilizzato, comprendendo dunque anche le manifestazioni sportive, culturali o artistiche.
Per quel che riguarda gli sponsor ad eventi, attività, programmi, il divieto è in vigore regolarmente dal 1 gennaio 2019 mentre i contratti in corso a ridosso della pubblicazione del Decreto, resteranno invariati fino alla loro naturale espiazione, per non oltre un anno, rispettando comunque i termini della normativa.
L'AGCOM si è espressa, in gennaio, circa le sponsorizzazioni dei brand di scommesse alle squadre di calcio, su richiesta della Lega Serie A, chiarendo così che la deroga annuale è applicata anche al caso particolare dello sport. Il divieto non considera le lotterie nazionali a estrazione differita, le lotterie e tombole locali per beneficenza ed i loghi sul gioco sicuro dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Esclusa anche la lotteria dei corrispettivi.
Nel momento in cui venisse violata la normativa è prevista una sanzione del 20% del valore dello sponsor o della pubblicità: l’importo minimo, per ciascuna violazione, è di 50.000 euro. L'AGCOM irroga le sanzioni, confluenti poi nel Fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
In questi giorni, peraltro, si sta avviando l’esame delle linee guida sulla pubblicità dei giochi di cui si è occupata la direzione di Contenuti Audiovisivi. Il documento con i chiarimenti sarà all'ordine del giorno nella riunione fissata per il prossimo 18 aprile in Consiglio dei Ministri.
Il futuro del settore delle scommesse sportive e dei casinò online italiani sarà dettato proprio dalle linee guida, in funzione delle scelte che effettuerà l'AGCOM le imprese che operano nel settore modificheranno le strategie di promozione e presumibilmente anche quelle di mercato. Si prevede una rivoluzione che, come sottolineato varie volte dalla nostra redazione, influenzerà la filiera sia in termini di tagli dei posti di lavoro, sia negli introiti annuali. Il settore ha già avviato diverse campagne di sensibilizzazione del gioco sicuro e responsabile, rafforzando il lavoro svolto dagli operatori regolamentati AAMS negli ultimi 7 anni, soprattutto per scongiurare la possibile riemersione del gioco illegale che è stato praticamente azzerato grazie alla politiche intraprese dai precedenti governi e alla confluenza di quasi tutti gli operatori nel .it. Adesso non resta altro che aspettare per analizzare e valutare le prime reazioni degli operatori e delle associazioni del settore dei Giochi italiano.