La Commissione di Vigilanza Rai ha detto no: i messaggi pubblicitari sul gioco d’azzardo devono essere vietati sulle reti televisive pubbliche.Beltrami (Betsson Group): "inutili e dannosi eventuali interventi restrittivi sulla pubblicità".
Martedì 11 aprile la Commissione di Vigilanza della Rai ha dato l’ok alla nuova convenzione. Il parere espresso sul provvedimento è favorevole ad alcune condizioni, tra cui l’aggiunta agli "impegni della società concessionaria della promozione dell’innovazione tecnologica e dell’educazione digitale, la rappresentazione non stereotipata della donna, le persone con disabilità visiva, il divieto di messaggi pubblicitari sul gioco d’azzardo e la valorizzazione del mezzo radiofonico".
“Oggi in commissione di Vigilanza Rai - ha dichiarato Roberto Fico presidente della Commissione bicamerale - abbiamo votato per tutta la mattina un parere che da domani sarà disponibile sul tavolo del Governo. Il governo deve tenerne conto perché questa è l’indicazione fondamentale del Parlamento e se non lo farà schiaccerà per l’ennesima volta il volere dei cittadini. Cosa abbiamo votato stamattina? Il parere sul rinnovo della concessione del servizio pubblico alla Rai. Un atto che fissa alcuni punti di fondamentale importanza. La Rai non potrà più trasmettere gli spot sul gioco d’azzardo in nessun canale, in nessuna fascia oraria. Questo significa contrasto alla ludopatia”.
Secondo Barbara Beltrami di Betsson Group gli interventi restrittivi sulla pubblicità sono inutili e dannosi: “Il settore cresce in modo sano e sicuro quindi è ingiustificata la demonizzazione del gioco online”.
Nel suo intervento nel corso del convegno sul gioco online al Politecnico di Milano la Global Brand Manager di Betsson Group, che dal 2012 offre il marchio Starcasinò, ha dichiarato “Il gioco online viene spesso demonizzato, si parla di restrizione di pubblicità, di ludopatia, di gioco minorile, ma il nostro comparto è il più sicuro. Il settore sta crescendo bene, in modo sano, grazie all’azione del regolatore e degli operatori, che stanno portando il gioco illegale nel recinto del gioco legale. La priorità è far capire a politica e opinione pubblica ciò che si sta facendo nell’online, al fine di evitare che questa crescita positiva venga rovinata da provvedimenti ciechi e non ben calibrati”.
Esprimendosi sul tema della pubblicità, ha detto che “per poter fare advertising superiamo molti controlli, non ritengo che oggi l’online sia un pericolo maggiore rispetto al resto della pubblicità. Come operatori abbiamo fatto la scelta di essere legali, di pagare le tasse, di tutelare i giocatori, per avere il vantaggio di poter comunicare. Se ci viene tolto questo vantaggio a fronte degli oneri assunti, va a cadere il motivo della nostra scelta. L’ulteriore proibizionismo nei confronti della pubblicità non può che danneggiare il settore”.