Recentemente è stata pubblicata la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024 nella quale si è parlato anche di gioco d'azzardo.
Nel documento è stato evidenziato come la ludopatia sia uno dei pericoli maggiori per gli adolescenti. La sua diffusione è dovuta soprattutto a due fattori: l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e il fenomeno del ritiro sociale.
Oltre all'azzardo suscitano preoccupazioni anche i videogiochi. Sui legge infatti nel rapporto «quando oltrepassa il limite di un normale passatempo, il gaming può sfociare in un comportamento a rischio, influendo negativamente sul funzionamento psicologico del ragazzo o della ragazza».
Ragazzi e gioco: Allarme sociale secondo la Relazione del Parlamento
Secondo la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024, in Italia sono quasi 400.000 gli studenti che hanno evidenziato un profilo di gioco a rischio nel 2023. La percentuale è maggiore tra i ragazzi. Questi ultimi trascorrono molte ore nella giornata a giocare e questo influisce negativamente anche sul loro umore, dato che, l'assenza di gioco li rende irritabili e di cattivo umore.
La ricerca ha anche evidenziato che tra tutti gli studenti intervistati, quasi 1.500.000 ragazzi (59%) afferma di aver giocato d’azzardo nella propria vita, mentre 1. 300.000 (53%) dichiara di aver giocato nel corso dell’ultimo anno. I giochi che raccolgono più successo sono Gratta&Vinci (74%), scommesse calcistiche (35%), altri giochi quali poker, roulette e dadi (28%) e le slot machine/videolottery (24%).
Come detto le nuove tecnologie hanno influito nella diffusione del gioco tra i giovanissimi e lo dimostra anche il fatto che, nel 2023, 270.000 ragazzi hanno dichiarato di aver giocato d’azzardo tramite Internet. Si tratta dell'11% della popolazione studentesca, il valore più alto mai registrato.
L'aspetto più inquietante è però quello dei soggetti a rischio, percentuale in crescita rispetto agli ultimi anni. Il 6,1% degli studenti dichiara infatti di avere un comportamento a rischio, mentre il 4,8% afferma di avere un profilo di gioco problematico. Queste due tipologie di ragazzi suscitano particolare apprensione perché loro stessi dichiarano di assumere altri comportamenti molto pericolosi in relazione al gioco, quali prendere in prestito denaro, rubare oggetti di valore e fare uso di sostanze stupefacenti.
Le attività di sostegno e le nuove misure di prevenzione integrate nei casinò online
Lo studio ESPAD®Italia 2023 ha raccolto informazioni direttamente dalle scuole, attraverso un questionario rivolto ai dirigenti scolastici degli istituti secondari di II grado, in merito alle attività di prevenzione contro le dipendenze. Dalla ricerca è emerso che il 35% degli istituti effettua attività di prevenzione contro l'azzardo. Si tratta di una percentuale ancora bassa, specie se confrontata contro le attività di prevenzione verso alcol e tabacco (93%), e alle giornate e/o attività di studio dedicate alla prevenzione del consumo di sostanze psicoattive (49%), ma è senza dubbio una base di partenza.
Attualmente sono diverse le attività di sostegno contro la ludopatia in tutte le regioni d'Italia. Il Governo Meloni, con la nuova riforma sul gioco online ha sviluppato un programma di maggior tutela dei giocatori tramite misure idonee per prevenire ogni modalità di gioco che possa portare a disturbi patologici del comportamento o a forme di ludopatia.
Tra gli interventi che verranno adottati vi è la presenza di misure di autolimitazione al gioco in termini di tempo, spesa e perdita di denaro. Vi sarà infatti un limite massimo di 100 euro settimanali per la ricarica del conto di gioco, da pagare esclusivamente con mezzi tracciabili.
Saranno inoltre introdotti messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata dello stesso, garantendo inoltre informazioni in tempo reale ai giocatori sui livelli di spesa, al superamento di un determinato limite preimpostato, strumenti già presenti in moltissimi dei casinò online italiani con licenza ADM/AAMS.
Inoltre, ogni concessionario sarà tenuto ad investire annualmente una somma pari allo 0,2 per cento dei suoi ricavi netti per anno (comunque non superiore a 1 milione di euro) in campagne informative oppure in iniziative di comunicazione responsabile.
Si tratta di passi obbligati, ma non sufficienti a contrastare un fenomeno che, va ricordato, nasce soprattutto per imitazione. Per questo il primo compito di educatore spetta sempre alla famiglia e in secondo luogo alle scuole su tale tematica.