LOGICO: “Il divieto di pubblicità rende gli utenti meno consapevoli dei rischi”
La EMG Different ha di recente realizzato un’indagine per LOGICO (Lega Operatori di Gioco su Canale Online) centrato sulla “Conoscenza e percezione dei siti di scommesse illegali”. Il sondaggio, portato avanti nel corso di circa una settimana, ha esaminato le risposte di un campione di 2000 persone a rappresentanza di 700 comuni italiani.
Il presidente di LOGICO, Moreno Marasco, ha sottolineato che “l’indagine è stata condotta con lo scopo specifico di comprendere fino anche punto e quanto chiaramente i giocatori percepiscono la differenza tra piattaforme legali e illegali”. Si è cercato di capire, inoltre, se hanno consapevolezza della pericolosità dei siti illegali.
Il 12% degli intervistati conosce siti illegali, il passaparola è prima fonte
Dai dati raccolti è emerso che il 46,7% dei giocatori online conosce almeno un sito legale mentre l’11,7% è consapevole dell’esistenza delle piattaforme illegali. Molteplici sono le dinamiche attraverso le quali si viene a conoscenza di queste realtà, in primis il passaparola (28%), la pubblicità in tv, sui giornali, in radio o per strada (27%), la pubblicità sul web e sui social (21%). Vi sono anche casi in cui è il soggetto stesso a cercare di propria spontanea volontà le piattaforme (50% tra i giocatori dei siti illegali, 38% per quelli dei siti legali).
Difficile distinguere tra legale e illegale, scarsa consapevolezza dei rischi
Dalle domande sottoposte agli intervistati sono emersi dati che fanno alquanto pensare. Risulta, infatti, molto difficile distinguere i siti illegali da quelli illegali e vi è scarsa consapevolezza dei rischi legati al gioco online illegale: a fronte del 53% del totale degli intervistati, solo il 25% ne conosce i pericoli. Ciò può essere dovuto al fatto che la reputazione dei siti e delle piattaforme legali e illegali non mostrano alcuna distinzione.
Secondo Marasco la ragione è da attribuirsi alla norma che stabilisce il divieto di pubblicità:
“Il divieto al quale sono obbligati tutti i siti di gioco legale, ha aperto la strada ai siti illegali che, non dovendo sottostare ad alcuna norma, hanno avuto ed hanno tuttora le mani libere. Diversamente, la “pubblicità buona” dei siti rappresenta uno strumento di tutela per i giocatori in quanto li informa e li tiene lontani dai rischi e pericoli del gioco illegale”, ha affermato il presidente di LOGICO.
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Per il 31% il divieto della pubblicità ha incrementato l’illegale
Il sondaggio ha raccolto anche i pareri dei giocatori in merito al divieto della pubblicità. Il 35% pensa che il divieto abbia reso gli utenti meno informati e tutelati e il 31% è convinta che il divieto abbia fatto aumentare il gioco illegale. Tuttavia, circa la metà degli intervistati ha riconosciuto al divieto anche un aspetto positivo e cioè l’abolizione di meccanismi pubblicitari caotici e indiscriminati a fronte di un sistema legislativo lacunoso.
Marasco a tal proposito ha commentato che: “La convinzione dell’inutilità del divieto stesso si scontra con la paura di un ritorno al passato, sul quale tutti hanno delle responsabilità, e con la tendenza a procrastinare ancora la discussione su nuove metodologie di comunicazione”. Per tale ragione ritiene necessario rimuovere il divieto per garantire un’esposizione pubblicitaria differente.
Dati dell’indagine in sintesi:
● Il 46,7% dei giocatori online conosce almeno un sito legale, l’11,7% è consapevole dell’esistenza delle piattaforme illegali
● Il passaparola è la fonte primaria di conoscenza della realtà dell’illegale (28%), seguono la pubblicità in tv, sui giornali, in radio o per strada (27%), la pubblicità sul web e sui social (21%)
● Il 50% dei giocatori dei siti illegali e il 38% dei siti legali ha dichiarato di cercare tali piattaforme di gioco di propria spontanea volontà
● A fronte del 53% del totale degli intervistati, solo il 25% conosce i pericoli del gioco illegale
● Per il 35% degli intervistati il divieto della pubblicità ha reso gli utenti meno