Giocare non è solo divertimento. Ė quanto emerge da un sondaggio condotto dalle associazioni nazionali di categoria (NTA) che servono l’industria dei videogiochi in tutto il mondo. Il sondaggio si è rivolto ai giocatori di 12 Paesi (Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Polonia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Sud Corea) e ne ha analizzato comportamenti e motivazioni.
Da tale studio è emerso un quadro diverso da quello che è nell'immaginario collettivo.
Giocare causa benessere
Il dato più interessante emerso dalla ricerca è che tra le motivazioni che spingono a giocare vi è la ricerca di benessere. Infatti, a precisa domanda sul perché giocasse, il 71% degli intervistati ha dichiarato che giocare lo fa sentire meno stressato, il 61% ha affermato che il gioco aiuta a fargli avvertire meno l'ansia, mentre il 58% lo giudica un rimedio contro la solitudine.
Giocare dunque, viene considerato un rimedio per superare i momenti difficili. Ciò è confermato dal fatto che il 64% ha affermato che il gioco gli fornisce uno sbocco salutare per le sfide quotidiane, il 63% ha dichiarato che giocare lo fa sentire più felice mentre per il 52% il gioco viene visto come un aiuto per superare i difficili momenti della vita.
Questi dati non fanno altro che confermare ciò che è emerso da uno Studio dell’Università di Oxford che ha affermato come «Impegnarsi con le arti e la cultura online può migliorare la salute mentale dei giovani», riducendo il disagio psicologico.
Vi è poi un altro aspetto che la ricerca condotto dalla NTA ha sottolineato, ovvero quello della socializzazione. Il gioco è sempre stato visto come un'attività solitaria e isolante, tuttavia ora, grazie a internet questo aspetto è cambiato. Il 51% degli intervistati ha infatti dichiarato che ogni settimana gioca online con altre persone e il 38% lo fa con altre persone dal vivo. Questi due dati scendono rispettivamente al 26% e al 15% se si parla di contatti giornalieri, anche per gli impegni scolastici/lavorativi, ma rimangono comunque numeri importanti per comprendere come le dinamiche di gioco siano mutate.
I dati dello studio relativi all'Italia
Se ci si sofferma solo sui dati relativi all'Italia, il sondaggio condotto dalla NTA ci dà un quadro più particolareggiato delle abitudini di gioco del nostro Paese.
Anzitutto, nel Belpaese, il 69% degli intervistati ha dichiarato di giocare per combattere lo stress, il 58% per avere meno ansa mentre il 45% lo giudica un rimedio contro la solitudine. Da notare che quest'ultimo rappresenta la percentuale più bassa tra tutti e 12 i Paesi coinvolti nel sondaggi, probabilmente anche a causa dello scarso uso di internet che si fa in diverse parti del paese e del digital divide presente in alcuni luoghi del territorio.
Altro dato significativo è che il 69% degli italiani ha affermato che il gioco gli fornisce uno sbocco salutare per le sfide quotidiane, contro il 48% che gioca per sentirsi più felice e il 42% per cui il gioco è un aiuto per superare i difficili momenti della vita. L'ultimo dato risulta il terz'ultimo tra quelli dei Paesi entrati nel sondaggio. Solo in Giappone (33%) e Sud Corea (40%) è più basso.
Un altro aspetto che dovrebbe far riflettere in modo particolare è che in Italia si gioca per lo più da soli. Infatti, il 25% degli italiani gioca giornalmente con qualcuno online, mentre appena il 14% gioca giornalmente con qualcuno in carne e ossa. Il dato non migliora di molto se si guarda l'intera settimana. In quel caso il 48% gioca con altri online, mentre il 39% si ritrova in un luogo fisico con qualche amico.
In generale dunque, il sondaggio rivela che in Italia l'aspetto relativo alla socialità è sotto la media mondiale (tranne che per le giocate settimanali con altre persone fisiche, dove è leggermente superiore), una situazione che andrebbe approfondita attentamente per evitare problemi soprattutto tra i più giovani.