Ė stato presentato recentemente il secondo rapporto di ricerca sul settore del gioco in Italia, nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e Ipsos. Lo studio, denominato Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia, analizza il gioco pubblico e gli aspetti relativi alla sostenibilità, alla responsabilità e alla legalità.
Secondo i dati raccolti, l’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro. A trainare il settore è il comparto online, favorito da una sempre maggiore familiarità con le nuove tecnologie da parte dei giocatori.
Ciò che colpisce maggiormente è però la consapevolezza dei giocatori. Il 96% di coloro che gioca lo fa infatti per spirito ludico e ricreativo mentre solo il 4% gioca per tentare di sanare delle perdite o per vincere somme significative. Si tratta di dati senza dubbio incoraggianti che aiutano a comprendere come si stia acquisendo una nuova consapevolezza. Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica perché la ricerca ha messo in evidenza anche un aspetto troppo spesso sottovalutato: il gioco illegale.
Alcuni dati sul gioco illegale in Italia
La ricerca condotta dalla Luiss Business School e da Ipsos ha analizzato il mondo del gioco illegale, mettendo in evidenza alcune storture. Sulla base dei dati raccolti, relativi al 2021, è stato stimato che l’importo speso giocando illegalmente (ottenuto dal valore delle giocate complessive meno quello delle vincite realizzate) è stato pari a circa 1,9 miliardi di euro, che si tramuta in circa un miliardo di euro di perdita per l’erario.
Risulta quindi evidente come sia necessaria una collaborazione sempre più stretta tra i casinò dotati di concessione AAMS e lo Stato al fine di debellare la piaga dell'illegalità.
Lo studio dimostra che gli operatori di settori sono pronti a farsi carico delle azioni necessarie a garantire la regolarità delle attività. Tra queste si reputa che un'analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno del gioco permetterebbe di individuare più rapidamente le problematicità ad oggi esistenti. Perché ciò venga messo in pratica sono necessari investimenti e programmazione. In particolar modo lo studio invoca interventi di policy mirati che portino il gioco legale ad affermarsi come un’attività sostenibile, legale e responsabile.
Il bilancio di Luca Turchi (ADM)
Durante la presentazione del report condotto dalla Luiss Business School e da Ipsos, Luca Turchi (Ufficio controlli giochi ADM) ha fatto il punti sulla situazione del gioco in Italia. Turchi ha fatto un quadro chiaro del settore, mettendo in evidenza soprattutto la crescita dell'azzardo a partire dal 2000. Il dirigente ha infatti tenuto a sottolineare come in 23 anni il settore sia cresciuto sempre più grazie alla stretta collaborazione tra il regolatore, le forze di polizia, i concessionari e i punti vendita che «hanno fatto in modo che le illegalità venissero marginalizzate da questo importante settore industriale».
Ciò, secondo Turchi, ha portato ad un'evoluzione del gioco in cui «due terzi del mercato sono realizzati da una decina di società multinazionali, ciò è avvenuto non solo in Italia ma anche all’estero. Il nostro sistema funziona e infatti è stato copiato da Paesi stranieri, questo significa che tutto quello che si è realizzato è più che apprezzabile».
Per Turchi ora la grande sfida è quella delle Legge Delega, chiamata a riordinare un settore la cui importanza è sempre più vitale per le casse dell'Erario. Il gioco, infatti fornisce alla finanza pubblica circa 12 miliardi di euro l’anno che vanno a finanziare servizi essenziali come scuole e sanità.
Secondo Turchi, se la Legge Delega riuscirà a proseguire sul sentiero tracciato trovando un equilibrio tra normative e interessi, il futuro dell'azzardo in Italia non potrà che essere roseo.