Covid free: due parole inglesi per definire un obiettivo a cui tutti vogliono arrivare. Gli Stati, gli individui, gli studenti, chi s’aspetta di rivedere amici e abbracciare parenti. Chi ne ha più bisogno, però, è un intero settore produttivo che da ormai un anno e un mese ha visto sgretolarsi le sue certezze. Ristoratori, imprenditori, operatori del turismo: sono tante le categorie che, oggi, non sanno cosa sarà di loro. A queste si somma quelle degli operatori del gioco pubblico, che combattono ormai da tempo contro le chiusure. I loro nomi non sono neanche menzionati, perché – probabilmente – si guarda al gioco come ad un bene non necessario, se non addirittura ad un male. I numeri dicono il contrario, ma non è questa la sede per discuterne.
Qui, più che altro, è opportuno discutere le novità che la politica potrebbe e dovrebbe attuare per salvare il mondo del gioco pubblico. Innanzitutto, va detto che il settore online ha attutito la caduta in modo vistoso, ma che non può bastare per reggere le perdite. La rete di gioco su territorio è stata infatti ridotta notevolmente e le chiusure hanno portato alla perdita del gioco fisico, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Servono risposte su ripartenze, ristori, sgravi fiscali e sul decreto dignità. La prima novità che potrebbe essere introdotta già nelle prossime settimane è quella del passaporto vaccinale, come già postulato per altre categorie produttive. A proporre la soluzione è stato Riccardo Calantropio. Mentre la speranza è che il virus diventi presto endemico, la domanda è lecita: come si farà a ripartire? Il passaporto sanitario per chi si è vaccinato è più che un’idea.
PASSAPORTO SANITARIO PER TORNARE NELLE SALE DA GIOCO
L’intesa è stata già raggiunta al Parlamento europeo e servirà più che altro per aiutare il turismo. Non è ancora obbligatorio, non si sa se lo diventerà, ma può essere richiesto per viaggiare oltre i confini. In Israele è un obbligo per entrare anche in cinema, teatri e musei. Tutti i Paesi, a modo loro, studiano l’iniziativa. Il passaporto (ma non è un termine brevettato, si potrà chiamare in tanti modi) sarà sicuramente elettronico e varierà di nazione in nazione. La proposta è, però, quella di ampliarlo al gioco pubblico. A sostenere l’iniziativa è l’ingegnere Riccardo Calantropio, esperto di betting, che sostiene come si possa utilizzare questo sistema non solo per ristoranti, musei, cinema, teatri e negozi, ma anche per le sale da gioco.
Come? “Non escluderei, anche, all’ingresso di ogni locale di questo tipo la presenza di lettori ottici di codici QR, collegati in futuro con il database europeo, per facilitare le operazioni di verifica idoneità del lasciapassare sanitario”, sostiene.
Il virus non andrà via facilmente: la speranza immediata nei prossimi anni è quello che diventi endemico e quindi riuscire a conviverci, come successo con gli altri Coronavirus già riscontrati nella storia. Il ritorno alla normalità, però, deve già partire. Secondo il Codacons, i numeri già raggiunti dalla campagna vaccinale italiana possono già portare ad una decisione che rappresenterebbe un punto di partenza storico. Revocare tutte le restrizioni in ambito covid (anche la mascherina) a chi è già vaccinato. Il Governo non cederà, almeno su questo punto, ma il passaporto sanitario è più che un’idea.