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Non solo cinema, il western conquista anche il mondo del gaming

Forse a parte il western non c’è un genere capace di aver colonizzato tutte le espressioni artistiche e le forme di intrattenimento. Le storie del vecchio West, ambientate tra la guerra di Secessione americana e la fine del XIX secolo, ambientate in un territorio lontano e di frontiera, tra banditi,
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Silvia Urso
7 ago 2023
Non solo cinema, il western conquista anche il mondo del gaming

Forse a parte il western non c’è un genere capace di aver colonizzato tutte le espressioni artistiche e le forme di intrattenimento. Le storie del vecchio West, ambientate tra la guerra di Secessione americana e la fine del XIX secolo, ambientate in un territorio lontano e di frontiera, tra banditi, cercatori d’oro, sceriffi e uomini spregiudicati, nativi americani e commercianti senza scrupoli, sono un patrimonio incredibile della nostra cultura e sono sparse un po’ ovunque.

Perché western non è solo un genere cinematografico, quello che in Italia è diventato un cult con il nome di Spaghetti Western, ma troviamo esempi anche nel teatro, basti pensare all’opera lirica di Puccini “La fanciulla del West” messa in scena nel 1910, ma anche ai fumetti di Tex Willer e Zagor, oppure ai cartoni animati della Marvel e della DC Comics, alla musica country, agli sceneggiati televisivi e ovviamente anche alle forme artistiche di scultura e pittura.

C’è però un altro genere di intrattenimento che merita di essere citato nella storia del successo del western. Stiamo parlando del gaming, la grande industria del nostro tempo, un settore in costante crescita di utenti e di pubblico.

La lista di videogame che prende spunto da quel mondo fatto di saloon e duelli di fuoco è infinita e per capire la portata del suo movimento possiamo prendere come esempi alcuni titoli. Il primo è “Red Dead Redemption”, sviluppato nel 2010 dalla Rockstar San Diego e pubblicato dalla Rockstar Games. L’ambientazione è quella classica, della frontiera tra USA e Messico, in un panorama di terre prive di legge e senza ordine, dove John Marston, bandito di lungo corso, semina il panico un po’ ovunque. Il videogame è riuscito a vendere 5 milioni di copie in appena due mesi, assestandosi a metà 2020 a oltre 16 milioni di vendite.

Numeri impressionanti che sono stati sfruttati anche da un’altra branca del gaming, ovvero il gambling. Qui le software house hanno guardato al mondo del western e dei cowboy per creare prodotti di ultima generazione sempre più vicini ai desideri degli utenti. È il caso delle ultime slot online di VinciTu come Bandit’s Bounty, pubblicato da World Match, oppure Cowboys Gold, della Pragmatic Play, o Geronimo, la slot che veste i panni degli Indiani d’America.

Un successo che viene confermato dalla fama a livello mondiale del videogame targato Techland, “Call of Juarez” del 2006, che permette di calarsi nei panni di un cercatore di tesori in prima persona. Ed è questa capacità di immedesimarsi che spiega il successo del genere western, nel gaming come in tutte le altre forme di intrattenimento: ogni giocatore, spettatore o lettore può vestire i panni di eroi particolari, solitari e a volte ai confini della società, ma anche banditi e sceriffi coraggiosi, commercianti e affaristi. Il tutto condito da una buona dose di adrenalina, di avventura, di azione e di scontri a fuoco. Un mix incredibile per qualsiasi videogame.

Silvia Urso

Ruolo: Head of Content
Esperienza: 5+ anni
Specializzazione: Recensioni giochi e casinò

Gambling analyst con oltre 5 anni di esperienza nel settore del gioco legale italiano. Si occupa della coordinazione della redazione di Giochi di Slots, oltre a collaborare con numerosi quotidiani online.

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