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Web e protezione minori: ecco tutte le misure che si stanno mettendo in atto

Recentemente si è tenuto al Parlamento Europeo di Bruxelles un convegno che ha avuto come tema la protezione dei minori nell’ambiente digitale. Tutti i dettagli
Web e protezione minori: ecco tutte le misure che si stanno mettendo in atto

Recentemente si è tenuto al Parlamento Europeo di Bruxelles un convegno che ha avuto come tema la protezione dei minori nell’ambiente digitale. Si tratta di una tematica sempre più centrale nel dibattito internazionale. Da quando internet ha iniziato a svilupparsi in modo incontrollato, sfruttando i contenuti di engagement, la ricerca di protezione dei contenuti per i minori è diventata fondamentale.

Nel 2024 sono stati registrati 2809 casi di pedopornografia e adescamento online (+6% rispetto al 2023), che hanno portato all’arresto di 144 persone. Per quel che riguarda gli adescamenti di minori, questi interessano soprattutto la fascia d’età 10-13 anni. Tuttavia, nel 2024 si è assistito ad un aumento del 22% rispetto al 2023 relativamente ai ragazzi compresi tra i 14 e 16 anni.

Durante l'evento si è posta grande attenzione anche al gioco online e in particolare alla necessità di adottare misure rigorose per impedire la partecipazione dei minori alle attività. Una delle soluzioni proposte è stata quella di implementare sistemi di verifica d'identità avanzate, che si andranno ad aggiungere ai sistemi di sicurezza già adottati dai casinò online italiani. Ricordiamo che proprio per cercare di contrastare i contenuti illegali, la UE ha emanato il Digital Service Act (Regolamento UE 2022/2065), applicabile in tutti gli Stati Membri, già dal 17 febbraio 2024. Tale documento prevede varie norme volte a tutelare i minori che navigano online.

Il Digital Service Act

Il Digital Service Act ha fissato delle norme per contrastare i contenuti illegali, disponendone il divieto oltre all'obbligo di rimuoverli rapidamente una volta che la piattaforma è venuta a conoscenza della non conformità dei contenuti. Inoltre, tutti quei server accessibili a minori dovranno garantire un elevato livello di tutela della privacy, della sicurezza e della protezione dei minori. Le piattaforme online e i motori di ricerca di dimensioni molto grandi saranno inoltre tenuti ad effettuare annualmente una valutazione dei possibili rischi per i minori che utilizzano i loro servizi. Una volta effettuato tale check-up la piattaforma sarà tenuta a adottare misure efficaci per risolvere i rischi individuati.

Recentemente, la Commissione Europea e il Comitato Europeo per i Servizi Digitali hanno integrato il Codice di condotta volontario sulla disinformazione nel quadro del Digital Service Act. La nuova integrazione entrerà in vigore il 1° luglio 2025. I firmatari del Codice contro la disinformazione sono 42, fra cui Facebook, Instagram e Linkedin.

Tra i punti principali vi sono: la riduzione degli incentivi finanziari per chi diffonde disinformazione, riduzione degli account falsi e la guerra contro i deep fake malevoli e altri comportamenti manipolativi utilizzati per diffondere disinformazione.

Il Digital Fairness Act

Altro tema di dibattito durante il convegno è stato il Digital Fairness Act. Quest'ultimo è una legge sull'equità digitale che mira a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori nel panorama digitale in evoluzione.

Il presente controllo dell'adeguatezza valuta tre direttive dell'UE in materia di diritto dei consumatori: la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la direttiva sui diritti dei consumatori e la direttiva sulle clausole abusive nei contratti.
Il DFA potrà consentire agli utenti di avere più scelte attraverso una maggiore trasparenza, sforzi di alfabetizzazione digitale e lotta contro i modelli oscuri. In secondo luogo, garantirà coerenza e allineamento con le altre normative, permettendo così alle piccole imprese e alle start-up di espandersi in tutto il mercato unico. Infine, attraverso l'utilizzo della tecnologia (e in particolar modo degli strumenti basati sull'intelligenza artificiale) si punta a migliorare l'applicazione delle leggi sulla protezione dei consumatori. Infatti si pensa che l'IA potrebbe aiutare a individuare le clausole contrattuali che violano le normative.

Attraverso queste normative si punta a contrastare i dark patterns (ovvero quelle interfacce utenteun' che vengono progettate e realizzata per indurre gli utenti a compiere azioni indesiderate e svantaggiose per loro) che colpiscono soprattutto i minori.

Per realizzare tutto ciò sarà necessario favorire la collaborazione tra tutti gli stakeholder e i tutela degli utenti.

Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Senior Content Manager
Esperienza: 6+
Specializzazione: Recensioni casinò e news

Esperta nei processi formativi e copywriter specializzata nel settore dei giochi online. Collabora con diversi brand del gambling nella creazione di articoli e recensioni sui migliori operatori di gioco italiani e spagnoli, oltre che ad essere Head Writer di Giochi di Slots.

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