Generale

Dal gambling al cinema, dai libri alle serie tv: 10, 100, 1000 Lara Croft

Era il 1996, Bill Clinton veniva eletto per il secondo mandato alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la Juventus vinceva la sua seconda e ultima Champions League, nasceva Dolly, il primo essere vivente nato grazie alla clonazione ma soprattutto il pubblico conosceva lei: Lara Croft.È di que
Dal gambling al cinema, dai libri alle serie tv: 10, 100, 1000 Lara Croft

Era il 1996, Bill Clinton veniva eletto per il secondo mandato alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la Juventus vinceva la sua seconda e ultima Champions League, nasceva Dolly, il primo essere vivente nato grazie alla clonazione ma soprattutto il pubblico conosceva lei: Lara Croft.

È di quell’anno, infatti, il primo videogioco di Tomb Raider, ideato da Core Design e pubblicato dalla Eidos Interactive inizialmente solo per Sega Saturn, una console di quinta generazione, e poi convertito anche per Pc e Play Station. Il grande pubblico del gaming conobbe per la prima volta Lara Croft, la coraggiosa e bella archeologa inglese che gira il mondo alla ricerca di avventure e di tesori. Da quel momento il successo della sua figura non si è mai fermato: 9 videogame della saga principale (l’ultimo pubblicato nel 2008), tre reboot e quattro spin off, con “Lara Croft GO” come ultima tappa di questo leggendario percorso nel 2015.

Una fama che ha presto valicato i confini del gaming per finire in quelli di altri generi. Primo fra tutti il gambling, il settore del gioco pubblico. Sono tantissime, infatti, le slot machine dedicate alla figura dell’archeologa, - consulta anche il nostro database - che con il suo successo ha influenzato la produzione di diversi titoli del settore. Uno dei più recenti e anche dei più cliccati dagli appassionati è quello di “Lara Croft Tomb of the Sun”, l’ultima slot machine online lanciata da Goldbet, a confermare come quello della protagonista di Tomb Raider sia un trend che non conosce soste.

Dal gaming al cinema il passaggio è poi breve. La prima pellicola è quella di Simon West, nel 2001, con la splendida Angelina Jolie nei panni della protagonista. Il botteghino finale segnò quota 275 milioni di dollari di incasso, numeri che non vennero ripetuti dalla seconda pellicola, “Lara Croft: Tomb Raider – La culla della vita”, di due anni dopo e con la regia di Jan de Bont. Alla fine furono 156 milioni di dollari di incasso contro i quasi 100 milioni di spesa. È così che si arriva al 2018, quando al posto di Angelina Jolie troviamo Alicia Vikander per il reboot di Roar Uthaug, che raccolse 1,6 milioni di euro nel primo fine settimana di proiezione italiana e ben 274 milioni di incasso in tutto il mondo.

Tra slot, videogame e film, alla storia del successo di Tomb Raider mancava solo un capitolo: quello della serie tv. E nell’era dello streaming digitale non poteva mancare una fiction dedicata a lei. Ci ha pensato Prime Video che ha chiesto a Phoebe Waller Bridge di vestire i panni dell’archeologa. “C’è spazio per fare qualcosa di veramente molto pericoloso ed emozionante – ha dichiarato in una recente intervista - E se posso fare qualcosa di pericoloso ed eccitante con Tomb Raider, ho già un pubblico di persone che amano Lara e spero che continueranno a farlo”. 

Un altro capitolo sta arrivando insomma. Un altro tassello nella storia decennale dell’archeologa più famosa del mondo.

Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Senior Content Manager
Esperienza: 6+
Specializzazione: Recensioni casinò e news

Esperta nei processi formativi e copywriter specializzata nel settore dei giochi online. Collabora con diversi brand del gambling nella creazione di articoli e recensioni sui migliori operatori di gioco italiani e spagnoli, oltre che ad essere Head Writer di Giochi di Slots.

Questo website utilizza cookie

Utilizzando il nostro sito web, si acconsente all'uso dei cookie anche di terze parti. Per saperne di più, leggi il documento Utilizzo dei Cookies.