Dei 90 emendamenti sul gioco, presenti all’interno delle legge di Stabilità 2016, solo 19 non hanno passato il vaglio di ammissibilità dovuto alla mancanza delle coperture necessarie.
Tra gli emendamenti ritenuti “inammissibili” dalla Commissione Bilancio, alcuni del PD e della Lega Nord, relativi alla “redistribuzione ai Comuni del maggior gettito erariale unico in misura proporzionale al numero dei punti di raccolta del gioco”, l’emendamento che prevedeva il finanziamento del Comune di Campione d’Italia, fino a 16 milioni annui, e quello legato all’autorizzazione dell’apertura di due casinò a San Pellegrino e Taormina.
Diamo uno sguardo agli emendamenti relativi a Preu e Pay Out, contenenti alcune proposte di modifica. Quella portata avanti dal M5S, chiede che la percentuale minima di restituzione in vincite (pay out) della raccolta derivante dai giochi sia trasformata in percentuale massima della raccolta derivante e che venga fissata nella misura del 72%.
La quota di 200 milioni di euro derivanti dalle maggiori entrate sarebbe destinato a incrementare il fondo per la prevenzione e la cura del gioco d’azzardo. Un’ulteriore proposta emendativa, sempre da parte del M5S (48.56), prevede l’incremento di un punto percentuale del prelievo erariale sugli apparecchi di intrattenimento: il fine è quello di assicurare entrate non inferiori a 400 milioni di euro per il 2016.
Gli emendamenti da parte di Abrignani (48.26 e 48.27) prevedono un aumento del preu al 17% e una percentuale di restituzione in vincite minima al 72% dell’ammontare delle somme giocate. A ciò si aggiunge la richiesta di disciplinare "il processo di evoluzione tecnologica delle slot machine per la loro integrale sostituzione, senza incrementare il numero degli apparecchi complessivamente installati". Ammettere un premio massimo di 100 euro a partita, una percentuale di restituzione in vincite non al di sotto del 70% e che non superi il 75% delle somme giocate.
L’emendamento presentato dall'uomo Pd Valiante prevede che il pay out non sia inferiore al 72% e superiore al 78% e che la percentuale minima e massima di raccolta sia comunque contenuta tra l’85% e il 90%. Un altro emendamento Pd prevede che le scommesse a distanza e il poker a torneo a distanza siano sottoposti a imposta mediante prelievo erariale unico pari al 20%.
In riferimento al tema caldissimo della pubblicità, alcune delle proposte emendative da parte di SEL, Pd e M5S chiedono l’introduzione del divieto di qualsiasi forma di pubblicità (48.43; 48.51; 48.65). Previste anche sanzioni da 50mila a 500mila euro per i trasgressori.
L’emendamento Binetti, sulla ludopatia e le dipendenze dal gioco, chiede lo stanziamento di un milione di euro da destinarsi a progetti sperimentali nel campo del recupero delle dipendenze e di realizzare una campagna televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco d’azzardo.
Gli emendamenti del PD riguardanti il settore dell’ippica prevedono “lo sviluppo e la promozione del settore e il riordino della disciplina sulle scommesse, prevedendo una percentuale della raccolta totale destinata al pagamento delle vincite non inferiore al 74%, la stabilità degli attuali livelli di gettito da destinarsi al finanziamento della filiera, nonché modalità di riduzione delle aliquote destinate all’erario a fronte di un eventuale aumento della raccolta delle scommesse”. Si propone inoltre di “incrementare per il 2016 le risorse destinate alle spese di gestione, vigilanza e controllo del settore ippico, di un importo pari ai crediti vantati dallo stesso Mipaaf derivanti dalla gestione del’ex-ASSI e dai crediti maturati nella gestione corrente, valutati 10milioni di euro”.