Il settore dei giochi e delle scommesse ha subito una vera e propria impennata nel 2022. È quanto emerge dal Libro Blu 2022 pubblicato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Lo studio rivela che nel 2022 la spesa nel settore dei giochi e delle scommesse è stata di circa 20,4 miliardi di euro, con una crescita del +31,6% rispetto ai circa 15,5 miliardi del 2021. Ciò si è trasformato anche in un maggior incasso per l'Erario che è passato da 8,4 miliardi del 2021 agli 11,2 del 2022, con un incremento delle entrate del +33,4%.
Boom della spesa fisica: 16,5 miliardi di euro
Un dato importante evidenziato dal Libro Blu riguarda la spesa dei giochi effettuati nel 2022. L'analisi ha infatti evidenziato che l'80% della spesa registrata è passata per la rete fisica dei giochi e delle scommesse. Il gioco fisico, infatti, ha registrato una spesa di 16,5 miliardi di euro, contro i circa 3,9 miliardi del gioco online (3.879,10 per la precisione).
Il boom del gioco fisico deve far riflettere perché le chiusure che ha subito questo settore nel 2020 e nel 2021 sembravano averlo affossato. Il 2022 ha invece visto un ritorno agli antichi fasti.
Va detto che il gioco online è comunque cresciuto molto negli ultimi tre anni. Nel 2020, infatti, la spesa fu 2.671,58, mentre nel 2021 si arrivò a 3.718,53. In tre anni, dunque, è aumentata di 1.207,52 miliardi.
Il Libro Blu ha anche analizzato i dati delle singole regioni per quel che concerne il gioco fisico. La regione più spendacciona risulta essere la Lombardia con 3.177,15 miliardi di euro, seguita da Campania (1.814,68), Lazio (1.612,55) e Sicilia (1.144,02). Da notare che anche questi numeri sono in crescita rispetto agli altri due anni.
La Lombardia, infatti nel 2020 spendeva 1.911,62, mentre nel 2021 si arrivò a 2.309,89.
Anche in Campania si è assistito ad aumento della spesa, ma non così marcato. Infatti nel 2020 questa era pari a 1.145,02, mentre nel 2022 scese addirittura a 1.265,77.
Ciò significa che il divario di spesa tra Lombardia e Campania è stato praticamente raddoppiato nel giro di tre anni, passando da 766,6 milioni a 1.362,47 miliardi.
Anche per quel che riguarda la raccolta, la Lombardia domina. Negli ultimi tre anni, questa voce è passata da 7.198,49 a 12.138,27. Staccatissime tutte le altre regioni italiana. La Campania, seconda è ferma a 7.014,49 nel 20022, mentre nel 2020 era a 4.364,23 miliardi. Se dunque in Lombardia la raccolta è cresciuta di quasi 5 miliardi (4.939,78 per la precisione), in Campania la crescita è stata di 2.650,26, un po' più della metà.
Al terzo posto, per quel che riguarda la raccolta, troviamo il Lazio con 6.240,59. In questo caso la crescita è stata inferiore rispetto alla Campania, dato che nel 2021 la raccolta era stata di 3.898,10 (quindi +2.342,49).
L'evoluzione dei giochi e delle scommesse nel triennio 2020-2022
Molto interessante risulta essere l'evoluzione del settore giochi e scommesse nel triennio 2020-2022 fatto dal Libro Blu. Questa comparazione evidenzia un boom importante dei suddetti settori in ogni voce analizzata. Nel 2020, infatti, la raccolta fu pari a 88,254 miliardi di euro, contro i 111,179 del 2021 e i 136,072 del 2022. Si tratta di un balzo di 47,81 miliardi euro che conferma la crescita di questo comparto. Vero che il 2020 e il 2021 sono stati condizionati dalla pandemia e dalle successive chiusure, ma la crescita evidenziata nel 2022 non può che far ben sperare gli addetti ai lavori.
A contribuire maggiormente al boom del settore sono state le AWP che hanno fatto incassare all'Erario oltre 4 miliardi di euro (4.186,50 per la precisione). Staccatissimi gli altri giochi. Al secondo posto troviamo infatti le lotterie con 1.523,17, seguite dalle VLT con un incasso di 1.403,98. La quarta fonte di entrata è stata, invece, il Lotto con 1.075,19.
Curioso il dato dei giochi a base sportiva, staccatissime rispetto ad altri settori, che ha portato nelle casse dell'Erario poco più di 599 milioni (599,03).
Tra tutti i vari tipi di gioco, il meno redditizio è stato il betting Exchange con 3.29 milioni di incasso. In questo caso tale dato si spiega con la scarsa familiarità che gli italiani hanno con questo tipo di scommessa.
In generale, dunque, il settore sembra godere di buona salute nell'ultimo anno, dopo la flessione dovuta alla pandemia.
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