Ancora pochi giorni e l’Italia avrà tagliato il nastro dei due mesi di lockdown. La fase due è appena agli inizi ma la prima, più pesante, era partita il 10 marzo tra incertezze e timori. Quest’ultimi hanno pervaso soprattutto la filiera produttiva e tutte quelle attività che in Italia sono fondamentali per il sistema economico.
Tra queste attività entra ovviamente anche il gioco d’azzardo. Come è noto, il gioco fisico ha vissuto due fasi di stop: sul finire del mese di febbraio, si è predisposta la chiusura delle sale da gioco e di tutti i luoghi di possibile assembramento, in quella che venne definita “Zona rossa”, comprendente Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, inizialmente più colpite dalla pandemia.
Dal 10 marzo, invece, le misure di emergenza sono diventate nazionali e quindi hanno inglobato tutto il territorio nazionale. Il gioco fisico ha vissuto il lockdown più grande della sua storia, alimentato anche dalla sospensione dei giochi di Stato dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Due baluardi, di fronte alla crisi: il gioco online trainato dai casino online sicuri, certamente in grande spolvero nell'ultimo bimestre. E i Gratta & Vinci, unici giochi disponibili nelle tabaccherie. In tutto ciò l’industria del gioco pubblico ha più volte puntato il dito contro il Governo, accusato di non prestare attenzione alla filiera. Quest’ultimo probabilmente pagherà uno scotto altissimo: con nessuna riapertura all'orizzonte, l’Erario rischia un vuoto consistente di 1.4 miliardi di euro.
Nei dati elaborati dai colleghi di Agimeg è possibile fare il punto sui vari “buchi” che la chiusura dell’attività provocherà allo Stato. A partire dai Gratta&Vinci: disponibili ma in fortissimo calo di acquisto (la perdita è di 43,6 milioni di euro).
Ma i dati, per gli altri settori, sono ancor di più drammatici:
- dal mondo delle slot machine si perdono 765,5 milioni di euro, dalle VLT 248,8 milioni.
- Le perdite dal Bingo si stimano attorno ai 30 milioni, 187,5 invece da Lotto e 10eLotto.
- Dall’ippica cali per 3,2 milioni di euro mentre il settore delle scommesse sportive lascia un buco di 26 milioni: uno dei più colpiti dall'emergenza e per il quale, in futuro, occorreranno idee e abnegazione al fine di un rilancio.
- Dal SuperEnalotto, infine, un buco di oltre 70 milioni, cifra su cui pesano anche altri concorsi numerici a totalizzatore, come WinForLife.