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Nuovo bando per le concessioni di Gioco Online: Chi sono i possibili vincitori?

Dopo la messa a punto del decreto di riordino del gioco online voluto dal Governo Meloni è arrivato il momento di emanare il bando per le concessioni dei giochi che dovrà avvenire entro la fine dell'anno
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Silvia Urso
23 lug 2024
Nuovo bando per le concessioni di Gioco Online: Chi sono i possibili vincitori?

Dopo la messa a punto del decreto di riordino del gioco online voluto dal Governo Meloni è arrivato il momento di emanare il bando per le concessioni dei giochi che dovrà avvenire entro la fine dell'anno. Secondo gli ultimi dati degli analisti dovrebbero essere circa 30 i gruppi che gestiscono casinò online e scommesse sportive in grado aggiudicarsi la concessione da 7 milioni di euro. Ricordiamo che ogni concessionario potrà aggiudicarsi più di una licenza, con il massimo fissato dalla nuova legge a cinque concessioni ciascuno.

Secondo le stime del Ministero saranno almeno 50 le concessioni che dovrebbero essere concesse. Queste consentirebbero un introito diretto per lo Stato di almeno 350 milioni di euro. Al di là dell'aspetto economico, però, c'è un'altra questione che va sottolineata, ovvero che il bando rischia di escludere 30 piccole-medie aziende che finora avevano operato sul territorio italiano. Attualmente, infatti, ci sono 83 società concessionarie autorizzate a offrire gioco online in Italia, 53 italiane e 30 estere che coprono 460 siti di gioco online (di cui 360 in capo a concessionari italiani). Questo è dovuto alle cosiddette skin (ora abolite) che erano in grado di “moltiplicare” le concessioni su più siti di gioco.

Il rischio che il nuovo decreto crei un buco dove potrebbero infilarsi siti illegali è concreto. Come è concreta la possibile sparizione di quelle piccole-medie imprese dell'azzardo che finora avevano operato sul territorio. Insomma: a livello sociale, il decreto potrebbe fare diversi danni.

Costo delle concessioni online basato sui dati del 2022

Nonostante il decreto rischi di limitare il gioco online, quest'ultimo continua a crescere a ritmi serrati. Nel 2020, anche a causa del Covid la spesa in questo settore era cresciuta del 45%, mentre nel 2021 si è assistito ad un ulteriore incremento del 40%. Tuttavia, con la fine delle restrizioni non si è assistito ad una contrazione, anzi. Nel 2022 la spesa è cresciuta ulteriormente di un 5%, toccando i 3,9 miliardi di euro che hanno portato nelle casse dello stati circa 1 miliardo di introiti. Consulta anche le prime stime ufficiali relative al 2023.

Per questi motivi gli analisti ritengono che le nuove norme non influenzeranno in negativo l'evoluzione del settore. Si ritiene, al contrario, che nonostante si rischi una concentrazione dell'offerta a poche aziende, queste ultime potrebbero optare per l'aggiudicazioni di più concessioni anche per acquisire un asset ulteriore, tenendo conto del possibile valore futuro della licenza, che potrebbe anche toccare cifre superiore.

A fare da bilancia alle nuove regole sull'online c'è il «fascino» che l'Italia ha all'estero per quel che riguarda il mercato online dell'azzardo. Va ricordato, inoltre, che il costo dei 7 milioni di euro a titolo di una tantum per singola concessione online, è stato stimato dall'Agenzia sulla base dei compensi relativi all’anno 2022, quando il mercato è cresciuto del 13%. Questa crescita è stata confermata anche nei due anni successivi, sintomo che il mercato è in salute. Per questi motivi gli analisti stimano di poter confermare o superare questa tendenza anche negli anni successivi.

La questione relativa al gioco fisico

Se il gioco online si avvia a fare uno step importante a livello di crescita, il gioco fisico rischia di rimanere troppo indietro a livello legislativo. Mario Lollobrigida, direttore Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, ha fatto il punto su questo tema durante il suo intervento agli Stati Generali sul tema Fra liberismo e proibizionismo: il bilanciamento fra diritto alla libertà d'iniziativa economica e il diritto alla salute nel riordino del gioco pubblico.

«Prima di tutto è necessario trovare un accordo sul riordino del gioco fisico attraverso il confronto con gli Enti locali; senza regole certe a livello territoriale, senza un accordo al tavolo tecnico al ministero dell'Economia e delle finanze con le Regioni e i Comuni è impossibile mettere a terra le nuove concessioni».

La riforma del gioco terrestre non è dunque più rimandabile anche perchè senza una legge ad hoc si rischia di limitare un settore che attualmente dà lavoro a più di 150.000 persone e che paga una serie di misure giurassiche e frazionate, che rischiano solo di minare l'industria dell'azzardo.

Silvia Urso

Ruolo: Head of Content
Esperienza: 5+ anni
Specializzazione: Recensioni giochi e casinò

Gambling analyst con oltre 5 anni di esperienza nel settore del gioco legale italiano. Si occupa della coordinazione della redazione di Giochi di Slots, oltre a collaborare con numerosi quotidiani online.