La Corte dei Conti ha stilato il report sul Rendiconto Generale dello Stato relativo al 2023. Da questo rapporto emerge come le entrate da giochi abbiano fatto registrare un incremento di poco meno di mezzo miliardo a fronte di un aumento dell'8,5% della raccolta lorda, arrivata a 148 miliardi. Ciò che emerge dalla ricerca è il dato relativo agli apparecchi di intrattenimento, equivalenti terrestri delle slot online e delle vlt, che attualmente sono leader negli introiti statali dato che il 53% di tutte le entrate derivanti dal gioco arrivano proprio da questo settore. La spesa complessiva del gioco pubblico è stata di 20,7 miliardi in tutto il 2023, dato che conferma la buona salute del comparto.
Concentrazione del mercato: le Major dell'Azzardo dominano il settore italiano
Al di là dei numeri, uno degli aspetti più interessanti che ha evidenziato il report è il riassetto del settore tramite la concentrazione delle attività nelle mani di pochi grandi soggetti. Ciò significa che in Italia esistono delle sorti di «major» dell'azzardo che hanno gradualmente acquisito le concessioni di operatori più piccoli. Questi ultimi hanno preferito mantenere il solo ruolo di gestore dei punti fisici, rinunciando a quello di concessionari. Tale scelta si deve inquadrare nel complesso e oneroso quadro normativo italiano che prevede diversi adempimenti oltre che ingenti spese, cosa che di fatto taglia le gambe alle società più piccole.
Altro aspetto molto interessante è quello inerente le abitudini di gioco. Stando al rapporto, si registra un calo per quel che riguarda i giochi a totalizzatore mentre, si segna un aumento per le scommesse a quota fissa , in cui la vincita è un multiplo dell’importo scommesso. Anche qui i motivi vanno ricercato nelle normative che regolano il gioco d'azzardo in Italia. Infatti, la tassazione per questa tipologia di giochi consente la restituzione ai vincitori di una percentuale molto alta della posta, cosicché la scommessa risulta astrattamente più remunerativa rispetto ad altri giochi.
Contributo fiscale gioco d’azzardo: quasi 3 miliardi di euro nei primi cinque mesi del 2024
Un altro rapporto molto interessante relativo al gioco d'azzardo è quello pubblicato recentemente dalla Ragioneria generale dello Stato sul Conto riassuntivo del Tesoro relativo al periodo tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2024. In base a quanto si legge nel documento ufficiale «il contributo delle tasse relative alle imposte sull'attività di gioco» raggiunge la cifra di 2.828.881.247,93. La maggior parte del prelievo erariale viene dagli apparecchi e dai congegni da gioco che raggiunge i 2.405.774.106,55. I «Proventi delle attività di gioco» raggiungono invece, i 156.663.264,83, mentre la quota del 40 percento dell'imposta unica sui «giochi di abilità e sui concorsi pronostici» sale a 183.250.556,66.
C'è un aspetto del rapporto che, però, merita una particolare menzione perché non sempre viene messo in evidenza nei vari report su tale tematica. Parliamo del «Versamento di somme da parte dei concessionari di giochi» che nei primi sei mesi ammontano a 407.742,06.
In un Paese che tende a demonizzare l'azzardo è significativo come molto poco si parli dell'aspetto legato alla tassazione che le aziende subiscono. Le cifre sopra estrapolate sono destinate ad aumentare dato che a breve entrerà in vigore la nuova normativa in materia d'azzardo voluto dal governo Meloni.
L'ultimo dato che è bene evidenziare è quello relativo alle «Altre entrate extratributarie» che evidenziano i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea. Questi nei primi sei mesi del 2024 salgono a 759.742.630,44 a cui si aggiungono quelli del bingo pari a 75.255.133,48.
Da ciò emerge come il gioco d'azzardo sia un settore in continua crescita che continua ad appassionare gli italiani, nonostante le difficoltà normative e fiscali che gli operatori continuano a incontrare.