Il settore del gioco riprende quota dopo lo stop pandemico, ma aumenta la preoccupazione per giovani e anziani a rischio dipendenza.
Dopo il periodo scandito dalla pandemia, caratterizzato da profonda incertezza, nel 2021 i dati relativi al gioco tornano a crescere.
Secondo una ricerca svolta da Nomisma, gli italiani sono tornati a giocare a pieno ritmo. La maggior parte preferisce intrattenersi online, mentre gli appassionati più attempati preferiscono immergersi nell’atmosfera delle sale da gioco fisiche.
Un fenomeno segnalato nel corso della crisi sanitaria, ma che aveva già preso piede in precedenza, è quello dell’aumento del gioco online. Con la chiusura del gioco fisico sempre più persone si sono riversate nel mondo del gioco virtuale e dei casinò online, aumentando anche la probabilità dello sviluppo di tendenze patologiche.
Silvia Zucconi, responsabile marketing intelligence & business information di Nomisma, è stata recentemente intervistata dalla redazione di GiocoNews per dialogare di questa sorta di cambiamento.
Zucconi spiega come nel 2020 vi sia stata una brusca frenata nel settore dei giochi. La diminuzione rispetto al 2019 è stata notevole, come dimostrano i dati: 20 percento per la raccolta; 17 percento per le vincite; 33 percento per la spesa netta. Le conseguenze più evidenti sono state la riduzione della raccolta del gioco fisico (-47,2%) e la crescita del comparto online (+35%). Nel 2021 la situazione è migliorata, gli italiani sono tornati a giocare totalizzando una raccolta in linea con i dati del 2019, circa 107 miliardi.
Identikit del giocatore medio
I dati raccolti dall’Osservatorio Nomisma hanno consentito di stilare un fedele identikit del giocatore medio.
Zucconi sottolinea che nel 2020 vi erano circa 14,2 milioni di conti di gioco attivi online, di cui il 77% attivati da giocatori maschi e il 23% da donne. I nuovi conti aperti nel 2020 sono stati circa 4,3 milioni. Inoltre, si è riscontrato un aumento del 30% nel numero dei conti di gioco aperti dagli uomini e 35% dalle donne. Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio sono state le regioni che hanno registrato i valori più alti.
Per quanto riguarda invece il comportamento delle diverse fasce generazionali, Nomisma ha stimato che nel 2021 circa il 42% dei ragazzi tra i 14 e 19 anni si è avvicinato al mondo del gioco d’azzardo contro il 48 percento del 2018 e il 54 percento del 2014.
L’incidenza è stata maggiore per i ragazzi con una percentuale del 49%. Situazione diversa per i giocatori più attempati, gli over 65 preferiscono giocare in luoghi fisici e solo il 3% gioca online.
Gioco patologico, giovani e over 65 a rischio: fondamentale prevenzione
La ricerca ha rilevato che il 9% dei ragazzi ha sviluppato comportamenti di gioco problematico. Anche per questo profilo è stato stilato un identikit: maschio (16%), maggiorenne, frequenta istituti tecnici o professionali (22%), con rendimento scolastico insufficiente, residente al sud e nelle isole (15%). Nomisma mette in guarda anche gli over 65. La percentuale di coloro che rischiano di sviluppare comportamenti di gioco problematico è del 12%.
Di fronte a tali dati, non resta che sperare nella prevenzione utile ad arginare il fenomeno.
“La presenza di giocatori a rischio o problematici resta consistente, questo rende necessaria una strategia di informazione volta a sensibilizzare costantemente i giovani sul corretto approccio al gioco e, in particolare, i minorenni sull’esistenza dei divieti” spiega Zucconi, secondo la quale tali comportamenti dovrebbero essere monitorati con grande attenzione per evitare che sfocino in forme patologiche.
“Soprattutto in un periodo complesso come quello attuale dove il 44%dei ragazzi dichiara di aver sperimentato situazioni di ansia, tensioni, difficoltà psicologiche”, conclude.