È anche grazie alle segnalazioni degli operatori di gioco che si è riusciti ad arginare tentativi di riciclaggio e finanziamento illecito. Vi spieghiamo come.
È un +7.9% il dato relativo alle segnalazioni di operazioni sospette confermato alla UIF, l’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia, per il 2019. Vale a dire 105.789 casi, più di 7.500 in più rispetto all'anno precedente, con un incremento che è quasi duplicato rispetto a due anni fa e i cui motivi sono da rintracciare nell'andamento espansivo delle segnalazioni di intermediari e altri operatori finanziari.
Sono loro la seconda categoria di soggetti obbligati per contributo di segnalazioni inoltrate, passando dal 16.5% al 23.3%. I primi per incidenza di segnalazioni sono ancora gli operatori bancari e le Poste Italiane, che scendono però dal 72.5% del 2018 al 64.5% del dato attuale. Il terzo soggetto in questo scenario è quello del comparto dei giochi, che passa dal 5.2% al 61.1%. Una vera e propria collaborazione attiva che ha reso ancora più forte il sistema di prevenzione al riciclaggio e alle attività illecite, grazie al contributo dei casinò online sicuri. La gran parte delle segnalazioni infatti è da ascrivere a sospetti di questo campo, mentre sono praticamente crollate le segnalazioni legate al finanziamento di terrorismo, diminuite del 28%, grazie anche a una minore percezione della minaccia legata all’ISIS.
Ma cosa c’entra il gioco con tutto questo?
Il mondo del gambling, quindi tutto l’universo sia fisico che online che ruota intorno a slot, casinò e scommesse, risulta particolarmente ricercato e appetibile per la criminalità organizzata, che prova a penetrare in un terreno fertile dal punto di vista economico in tutta la filiera. In particolare l’attenzione della UIF è diretta ai ai money transfer, agli operatori del FinTech e delle valute virtuali mentre nel comparto non finanziario i rischi sono legati soprattutto alla difficoltà nell'identificazione della titolarità effettiva e ai limiti derivanti dal segreto professionale. Così grazie alle segnalazioni di diversi operatori, insieme alle informazioni e ai dati presenti negli archivi della UIF, integrati con lo scambio informativo sistematico della DNA, si riesce a dare seguito a gran parte delle segnalazioni e ridurre ogni tentativo di criminalità.
Entrando nello specifico del dato oltre l’84% di queste segnalazioni è stato bollato con un rating di rischiosità medio-alto mentre il 18% è stato sottoposto ad approfondimenti mirati. Un sistema, questo, che contratta ogni tipo di criminalità organizzata, anche di matrice straniera, che mira ad arricchirsi tramite trasferimento fraudolento di valori, truffe, abusivismo finanziario, raccolta illegale di scommesse online, fino ad arrivare al traffico di sostanze stupefacenti, reati tributari e fallimentari. Non di certo un caso se abbiamo sottolineato la matrice estera di questa criminalità organizzata, che risulta particolarmente attiva nella gestione del gioco su scala transnazionale.
La Supranational Risk Assessment, ovvero la valutazione sovranazionale dei rischi, ha individuato il settore dei giochi e delle scommesse come tra i più esposti a rischio di riciclaggio e di finanziamento terroristico. Basti pensare che nell’Unione Europea il settore dei giochi è arrivato ad un fatturato, nel 2020, di almeno 25 miliardi (un dato in incredibile crescita se si pensa che nel 2015 la cifra era invece di 16.5 miliardi. La rete fisica invece è passata da 77.5 a 84 miliardi attuali.
Un flusso di denaro che deve essere protetto e valorizzato. Per questo nell’agosto dello scorso anno si è concluso il progetto della realizzazione di nuove modalità di inoltro di segnalazioni, soprattutto per gli operatori dei settori delle carte di pagamento e di giochi. Un progetto che mira ad agevolare la compilazione delle SOS predisposte in modalità data entry e che permette a tutti gli operatori di segnalare in maniera più facile e funzionale ogni tentativo di accesso illecito. Per una maggiore sicurezza di tutto il comparto.