L'era Draghi è iniziata ormai da qualche settimana, accompagnata dall'ottimismo della filiera del gioco e degli esperti di settore per un'inversione di tendenza rispetto alle limitazioni e ai veti dei due governi Conte. Ad oggi, però, nulla è cambiato e la situazione di estrema precarietà del gioco legale terrestre continua ad essere una costante, come la crescita del fatturato dei casinò online e delle altre attività digitali.
Un anno dopo le prime chiusure forzate indotte dall'emergenza sanitaria, ci portiamo dietro oltre 100mila morti e diversi settori economici lacerati da una crisi senza precedenti nel 21esimo secolo. Un disastro.
Un anno dopo il primo lockdown nella storia della democrazia moderna, il gioco legale continua ad essere, insieme al settore del turismo e della ristorazione, l'industria più colpita dalle misure ristrettive imposte dal governo.
La zona bianca della Sardegna è stata soltanto un abbaglio per le imprese che gestiscono le sale da gioco dell'isola, infatti sono rimaste le uniche con le saracinesche abbassate. Una beffa non preventivata rispetto alle intenzioni del governo per dare respiro ad una filiera che rischia la perdita di oltre 150mila posti di lavoro e la chiusura di migliaia di società che contribuiscono notevolmente all'indotto del nostro paese, sceso di 5 miliardi di euro l'anno passato.
Le imprese di gioco chiedono a gran voce, e per l'ennesima volta, di essere inserite nei provvedimenti di ristoro, o nel nuovo Decreto Sostegno, oltre alla possibilità di riaprire le attività almeno in zona gialla.
Il gaming retail è ormai il solo grande escluso dalle riaperture, e l'esplosione della terza ondata in Italia non lascia presagire nulla di buono. La situazione è complicata per tutti i settori, ma servono dei provvedimenti urgenti per tutelare un'industria chiave del PIL, capace di garantire tramite il suo indotto un futuro a oltre un milione di cittadini italiani.
I primi dati del 2021 hanno confermato il trend negativo. Nel mese di gennaio 2021 le entrate tributarie dal gioco legale sono risultate pari a 883 milioni di euro (-395 milioni di euro, pari a -30,9%). E le perdite saranno destinate ad aumentare anche nei prossimi mesi, in virtù della fase di lockdown che si prevede per contrastare la variante britannica ed accelerare il piano di vaccinazione.
Nei prossimi mesi sarà fondamentale far coincidere vari punti per non affossare definitivamente la filiera del gioco terrestre. Il Decreto Sostegno potrebbe fornire un primo ausilio per limitare le perdite e, allo stesso tempo, evitare il fallimento di moltissime aziende del settore e il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori.
Sostenere le aziende di tutti settori e debellare l’espandersi del Covid-19 è la priorità del Governo Draghi, priorità dalla quale non deve essere escluso nessuno.